Ai confini del Rione Monti, a Sud del complesso architettonico del Quinale, precisamente difronte la Manica Lunga, si trovano i curiosi Giardini di Carlo Alberto al Quirinale.
I Giardini del Kaiser
Seppure oggi sono intitolati a Carlo Alberto, la storia di questi giardini è profondamente legata a Guglielmo II di Germania. Ultimo imperatore tedesco e ultimo re di Prussia, in carica dal 1888 al 1918.
Questo perché nell’Ottobre del 1888 per consacrare il patto della Triplice Alleanza, Guglielmo II si recò in visita a Roma. In quella occasione, nel piano nobile della Manica Lunga, per ospitare l’Imperatore vennero realizzati due appartamenti imperiali. Ambienti esistenti ancora oggi, destinati ad alloggiare gli ospiti durante le di visite di Stato.
Al fine di rendere più gradevole la sua permanenza nella Capitale del Regno, davanti agli alloggi del Terzo Kaiser, vennero realizzati dei giardini. Già nel 1871, il terreno venne espropriato dal Ministero della Real Casa, poiché in quei luoghi, vicini al Palazzo Reale del Quirinale, erano previste le sistemazione dei Ministeri, le strutture pubbliche più importanti del nuovo regno.
Purtroppo lo spazio per la realizzazione dei Giardini del Kaiser, fu ottenuto mediante la frettolosa e sciagurata demolizione di alcuni edifici risalenti alla fine del Cinquecento. La Chiesa di Santa Maria Maddalena (detta del Ss. Sacramento), quella di Santa Chiara e i loro rispettivi monasteri.
Il progetto di Giuseppe Roda
Nel 1887 i lavori per la realizzazione del giardino furono affidati al giardiniere reale Giuseppe Roda. Il giardino venne realizzato nel 1888.
Roda progettò un parterre ellissoide centrale, circondato da viali curvilinei ed altre aiuole più piccole. Alberi d’alto fusto, un pergolato con rose (che oggi è andato perduto) e una fontana rustica, il tutto racchiuso da mura poi sostituite con l’attuale balaustra.
La dedica a Carlo Alberto di Savoia
Nel 1898, in occasione del centenario della nascita di Carlo Alberto, fu indetto un concorso per la realizzazione di una statua equestre. A vincere il concorso fu lo scultore fiorentino Raffaello Romanelli, che realizzò la fusione in bronzo il 1899 a Pistoia nella fonderia di Pietro Lippi.
Il basamento in granito rosa, è decorato da grandi pannelli in bronzo raffiguranti La battaglia di Goito e l’abdicazione di Carlo Alberto dopo La battaglia di Custoza, in favore del figlio Vittorio Emanuele.
Il monumento venne inaugurato alla presenza dei sovrani e della Giunta Capitolina la mattina del 14 Marzo 1900. Data, tra l’altro, dell’ultimo compleanno di Re Umberto I, che da li a poco venne assassinato a Monza.
Dal 1969, per iniziativa del Presidente della Repubblica Giuseppe Saragat, il giardino fu aperto al pubblico. La consegna ufficiale al Comune di Roma, è avvenuta però solo nel Settembre del 1998.
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