Nel quartiere Trieste si trova un interessante complesso di edifici, il Quartiere Residenziale Dora, da tutti conosciuto con il nome di quartiere Coppedè.
Il quartiere prende il nome dall’architetto e scultore Gino (all’anagrafe Luigi) Coppedè, al quale nel 1916, venne commissionato il progetto dalla “Società Anonima Cooperativa Edilizia Moderna“.
I lavori iniziarono nel 1917. Il progetto prevedeva la realizzazione di diciotto palazzi (condomini) e ventisette villini, destinati a professionisti e funzionari. L’intervento, seppur ridimensionato rispetto al progetto iniziale, venne completato nel 1927, stesso anno della morte del Coppedè.
Coppedè (il quartiere), rappresenta l’esperimento artistico-architettonico più eclettico e audace mai intrapreso a Roma, se non addirittura in tutta Italia. In questo luogo magico si fondono e convivono in armonia numerosi stili: liberty, neogotico, kitsch, barocco e modernismo.
Piazza Mincio costituisce il cuore del quartiere. I palazzi più importanti e particolari disegnano la piazza, tra questi: i Palazzi degli Ambasciatori, il Palazzo del Ragno e il Villino delle Fate.
Al centro della piazza, si trova la Fontana delle Rane. Disegnata e realizzata nel 1924 dallo stesso Gino Coppedè. Un’elegante opera in perfetto stile barocco, che completa la piazza e la rende ancora più bella.
La fontana è costituita da una grande vasca sopraelevata rispetto al livello stradale, sulla quale otto figure, sorreggono in coppia quattro conchiglie, su ognuna delle quali è posta una rana. Dal centro della vasca si innalza un piedistallo che sorregge una seconda vasca, dove sul bordo posano otto rane che zampillano dei piccoli getti d’acqua.
La composizione e lo stile della fontana ricordano molto la cinquecentesca Fontana delle Tartarughe, progettata dal grande Giacomo della Porta e realizzata dallo scultore fiorentino Taddeo Landini.
Qualche mese fa, vi abbiamo mostrato questa splendida fontana fresca fresca di restauro! Eccovi qui il video, nel caso ve lo foste persi.
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